Ci siamo quasi a far diventare questo virus un brutto ricordo, come un momento di crescita, di costruzione, non di distruzione. Il nostro è stato come un incontro di boxe, dove abbiamo dovuto studiare l’avversario in primis, e poi quando c’è stato bisogno, purtroppo, abbiamo imparato ad incassare colpi. Ma la boxe ha tanto da dare e dire: perché non conta quante volte si cade, l’importante è rialzarsi sempre, più forti di prima. Oggi che sembra “vinta” la partita o almeno stiamo imparando a convivere con il virus siamo chiamati a rialzarci, in tutto e per tutto. Ci siamo quasi, o meglio ci sono quasi: l’ultima estate da minorenne, dopo un anno che sa di amaro, per una scuola non vissuta, e per tutti i momenti di gioia e tristezza mancati. Non so come sarà l’anno prossimo, se si ritornerà a scuola, come vivrò il mio ultimo anno da minorenne. Non riesco a credere che l’anno prossimo finirà il mio percorso scolastico con la tanto attesa e temuta maturità, e che poi mi si aprirà davanti agli occhi un altro mondo, un mondo che corre e che non si ferma per aspettarti. Già, perché ogni anno , ogni giorno della nostra vita, anche nei momenti più inaspettati, costruiamo un pezzo del nostro futuro; prendiamo delle scelte che avranno conseguenze in bene o in male ma che in qualsiasi modo saranno parte della nostra vita. Ci sono quasi a dare vita al mio futuro, ma voglio godermi il presente e tenere sempre in testa le parole di sant’Agostino che diceva “il passato è passato, il presente è passato e il futuro è presente”, sempre vera in ogni circostanza. Oggi scrivo questa piccola riflessione per fare un sunto di ciò che è stata la mia vita , dei miei progetti e di quello che sarà.
P.S.:Ci siamo quasi!
Giovanni Valerio